Ogni volta che in Israele scoppia il conflitto israelo-palestinese, tutti offrono consigli, se non un intervento attivo. In realtà, anche in tempi più tranquilli tutti sembrano occuparsi del conflitto in Medio Oriente. Solo negli ultimi anni, sono state uccise centinaia di migliaia di persone nei paesi vicini, milioni di persone sono state sfollate e intere nazioni portate alla rovina. Eppure, l’ONU dedica molto più tempo a discutere del conflitto mediorientale (condannando Israele) che a discutere di tutte le altre crisi nel mondo messe insieme. Cosa o chi quindi c’è in realtà dietro alla situazione in Israele e quale può essere eventualmente la sua soluzione?
Il conflitto in Medio Oriente non riguarda il territorio, è un conflitto ideologico. Forse ci sono motivi pratici che giocano il loro ruolo dietro le scene, ma visto da una prospettiva più ampia basata sulle antiche fonti di Israele, il dispiegarsi del terrore nello stato d’Israele è il risultato diretto dell’aver trascurato le relazioni tra noi: il popolo d’Israele. Potremo fermare il terrore se riusciremo a lavorare per costruire una società in cui saremo tutti responsabili gli uni degli altri e ci tratteremo bene a vicenda. Uno sguardo attento alle fonti della saggezza della Kabbalah indica che la legge della natura ci impone proprio di fare questo.
Chi è responsabile e cosa vuole il mondo da Israele?
Sul mappamondo, Israele sembra un piccolo punto indifeso, paragonato alle superpotenze, eppure, nel corso delle generazioni, i nostri saggi hanno insistito sul fatto che “Tutto dipende da Israele”.[1]
Nel Libro dello Zohar è scritto che “Come gli organi del corpo non possono esistere al mondo neanche un minuto senza il cuore, così tutte le altre nazioni non possono esistere al mondo senza Israele”.[2]
Rav Kook ha approfondito un po’ di più il ruolo di Israele quando scrisse: “La costruzione del mondo, attualmente rovinata dai terribili assalti di una spada insanguinata, richiede la costruzione della nazione di Israele, in attesa della piena forza di unione che si trova in Israele”. [3]
A quanto pare siamo noi, Israele, a mettere in moto i processi nel nostro mondo.
Possiamo ristabilire l’equilibrio in Israele? Da chi dipende?
Israele dipende da una sola cosa: la potenza della connessione. “L’unità sociale può essere fonte di ogni gioia e successo”. [4]Ciò significa che stabilendo tra noi delle connessioni positive, rappresentiamo l’immagine della nostra realtà quotidiana. L’unica causa che potrebbe arrestare, ritardare o interferire con la nostra connessione è la separazione, l’allontanamento tra noi. Questo è il motivo per cui “Ci viene comandato in ogni generazione di rafforzare l’unione tra noi per non essere dominati dai nostri nemici”, [5] poiché “Quando in Israele ci sono amore, unione e fratellanza reciproche, nessuna calamità può abbattersi su di loro”, [6]
I nostri saggi inoltre dissero che “Tutta Israele sono responsabili gli uni per gli altri”, [7] e “Israele non sarà redenta fino a che non saranno tutti un unico fascio”. [8]
In altri termini, il livello di connessione del popolo d’Israele si riflette sulle situazioni politiche, sociali e sulla sicurezza. La connessione è l’unica cosa che possa salvare il popolo da difficoltà e sofferenza, dal momento che “Quando Israele sarà come un solo uomo con un solo cuore, saranno come un muro fortificato contro le forze del male”. [9]
Perché in particolare noi, il popolo di Israele, possiamo cambiare la situazione?
Il popolo d’Israele è un gruppo ideologico unico al mondo. In primo luogo ci siamo riuniti circa 4.000 anni fa nell’antica Babilonia: “Abramo il patriarca andò e chiamò nel nome del Signore finché non si raccolse attorno a lui una grande comunità, che fu detta ‘il popolo della casa di Abramo’. Il fenomeno continuò a crescere fino a diventare l’assemblea della congregazione d’Israele”. [10] Noi abbiamo il metodo per influenzare le forze della natura poiché “Israele è al di sopra della natura”. [11]
Qual è la ragione dell’attuale ondata di terrorismo e perché siamo odiati?
Da molto tempo ormai, il mondo è diventato un villaggio globale in cui siamo tutti interconnessi e interdipendenti. Inconsciamente, le nazioni sentono che noi, il popolo d’Israele abbiamo in mano la chiave della felicità. Tuttavia, sottrarsi al nostro ruolo storico e la mancata applicazione del metodo di connessione nelle nostre relazioni evocano su di noi l’odio del resto del mondo. “In una tale generazione, tutti i distruttori tra le Nazioni del Mondo alzano la testa e desiderano soprattutto abbattere e uccidere i Figli di Israele, come è scritto (Yevamot 63), ‘Nessuna calamità avviene nel mondo se non per Israele’”. [12]
Come può la connessione del popolo di Israele prevenire la prossima ondata di terrorismo?
Rav Yehuda Ashlag, noto come Baal HaSulam (Padrone della Scala) per il suo Sulam (Scala) commentario del Libro dello Zohar, scrisse che “La redenzione di Israele e l’intero merito di Israele dipendono dallo studio de Lo Zohar e dell’interiorità della Torah. E viceversa, tutte le distruzioni e il declino dei Figli d’Israele esistono perché loro hanno abbandonato l’interiorità della Torah, hanno degradato i suoi meriti e l’hanno resa apparentemente superflua”. [13] Rabbi Akiva disse: “Ama il prossimo tuo come te stesso, questa è la grande regola della Torah”. [14]
Precisamente l’unione e l’amore disinteressato tra noi possono condurci alla congruenza col sistema della natura, solo allora le nazioni del mondo riconosceranno il merito di Israele, com’è scritto ne Lo Zohar: “Con questa composizione, che è Il Libro dello Zohar, loro [Israele] usciranno dall’esilio con misericordia”. [15]
Come possiamo esprimere l’unione tra noi nella vita quotidiana?
Dobbiamo attuare il principio di garanzia mutua, dal momento che “Tutti quelli d’Israele sono amici”. Tutti quelli di Israele sono garanti gli uni degli altri (responsabili l’uno per l’altro), nel senso che quando sono tutti insieme, vedono solo il bene”. [16] Ora è il momento “di riscoprire l’amore nazionale che è stato instillato in noi dal tempo in cui eravamo nella nostra terra come nazione tra le nazioni”. [17] Dobbiamo decidere che da ora in poi cominceremo a trattare gli altri come fratelli in pensieri, parole ed azioni.
Perché specificamente la Saggezza della Kabbalah ci insegna la correzione del mondo?
La saggezza della Kabbalah è una scienza che spiega le forze della natura, nascoste alla nostra percezione, che agiscono sul popolo di Israele e di conseguenza sul mondo e sull’intera realtà. La Kabbalah si dedica ad una sola cosa: raggiungere la connessione tra noi allo scopo di arrivare all’equilibrio con la forza che governa la natura. Quella forza si chiama “Creatore”. Con le parole di Baal HaSulam: “Questa saggezza è una successione di radici che discende con modalità di causa ed effetto, per mezzo di leggi invariabili, determinate, che si collegano ad un singolo, elevato obiettivo: la rivelazione della Sua Divinità alle Sue creature in questo mondo”. [18]
Perché questo periodo di tempo è speciale? Perché proprio ora la nostra unione è così importante?
Ci troviamo in un momento molto speciale nel nostro processo di sviluppo. Il Libro dello Zohar scrive su questo punto che “I figli di Ismaele sono destinati ad evocare grandi guerre nel mondo”. [19] Per questa ragione, se perderemo l’occasione e non risorgeremo come fossimo un solo uomo, con i grandi sforzi necessari nel momento del pericolo, per garantire la nostra permanenza nel paese, allora i fatti che ci attendono rappresentano una grande minaccia per noi, dato che le cose si stanno evolvendo in modo favorevole per i nostri nemici, che cercano di eliminarci dalla faccia della Terra. È chiaro anche che l’enorme sforzo richiesto dall’aspro cammino davanti a noi impone un’unione solida e dura come l’acciaio, da tutte le parti della nazione, senza eccezioni. Se non usciremo con ranghi uniti, davanti alle potenti forze che si trovano sul nostro percorso per farci del male, troveremo che la nostra speranza è condannata in anticipo”. [20]
Cosa possiamo fare? Attuare il principio di garanzia mutua
Cominciamo a coltivare tra noi il principio di garanzia mutua de facto. Non appena riusciremo ad ottenere questa connessione vedremo come applicarla alla nostra vita quotidiana e come possa veramente cambiare le cose in meglio. In tal modo, gradualmente diventeremo come “Un solo uomo con un solo cuore” [21] e la nostra sicurezza ed un buon futuro saranno garantiti. La Terra Santa diventerà un faro di speranza per il mondo intero, che è il suo ruolo storico, il suo scopo.
Mi auguro che tutti noi potremo conoscere giorni migliori e più tranquilli.
1 Rabbi David Solomon Eibenschutz, Willows of the Brook, Portion, Lech Lecha
2 The Book of Zohar, Pinhas
3 Rav Yitzhak HaCohen Kook (the Raiah), Orot [Lights], 16
4 Rav Yehuda Ashlag (Baal HaSulam), “The Freedom.”
5 Rabbi Eliyahu Ki Tov, The Book of Consciousness, Chapter 16
6 Rabbi Kalonymus Kalman Halevi Epstein, Maor VaShemesh [Light and Sun], Nitzavim [Standing].
7 Sanhedrin 27b, Shavuot 39a
8 Sanhedrin 27b, Shavuot 39a
9 Rabbi Shmuel Bornstein, Shem MiShmuel [A Name Out of Samuel], VaYakhel [And Moses Assembled]
10 Rabbi Shmuel Bornstein, Shem MiShmuel [A Name Out of Samuel], Haazinu [Give Ear]
11 Rabbi Nahman of Breslev, Likutey Halachot [Assorted Rules]
12 Rav Yehuda Ashlag (Baal HaSulam), “Introduction to the Book of Zohar,” item 71
13 Rav Yehuda Ashlag (Baal HaSulam), “Introduction to the Book of Zohar,” item 69
14 (Beresheet Rabah, Chapter 24)
15 The Book of Zohar, Nasso, p 124b
16 Rabbi Simcha Bonim Bonhart of Peshischa, An Announcing Voice, Part 1, Balak
17 Rav Yehuda Ashlag (Baal HaSulam), The Nation
18 Rav Yehuda Ashlag (Baal HaSulam), “The Essence of the Wisdom of Kabbalah”
19 The Book of Zohar, VaEra, item 204
20 Rav Yehuda Ashlag (Baal HaSulam), The Writings of Baal HaSulam, “The Nation,” p 487
21 Rabbi Shlomo Ben Yitzhak (RASHI), The RASHI Interpretation on the Torah, “On Exodus,” 19:2
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