Per decenni l’economia ha sfruttato la classe media, ma una giusta economia richiede in primo luogo una società connessa.
Un articolo pubblicato il 29 novembre scorso sulla prestigiosa rivista Harvard Business Review ha rivelato che metà degli americani adulti pensa che cinquant’anni fa la vita fosse migliore di quanto lo sia oggi. L’economista, Dott. Marc Levinson, autore dell’articolo, sostiene che le persone si sentono così non perché le loro vite sono materialmente più difficili oggi di quanto non lo fossero cinquant’anni fa, ma perché allora la gente era piena di speranza. “Molta gente, una vasta parte della società, ha visto i propri standard di vita migliorare di anno in anno”, scrive Levinson, “aspettandosi più o meno lo stesso per i loro figli. Oggi, solo un americano su quattro prevede che la prossima generazione starà meglio di quella attuale”. Se una società non offre alcuna speranza al suo popolo, tale società è senza speranza.
Cinquant’anni fa, in America il paradigma che predominava era la Nuova Economia. Gli economisti ritenevano che le tasse, la spesa pubblica e la politica monetaria avrebbero mantenuto l’economia con un basso tasso di disoccupazione, inflazione al minimo e crescita costante. Tutto questo per un po’ha funzionato. Tuttavia la Nuova Economia è stata disfunzionale per alcuni decenni. A poco a poco, le tasse sono state tagliate ad un alto percentile e la politica monetaria è stata sostituita con la magia finanziaria che pretende di aiutare la classe media ed i poveri, ma che in realtà arricchisce coloro che sono già super ricchi.
L’economia attuale è sostenuta da una falsa espansione che stampa denaro attraverso vari strumenti finanziari. Se l’inflazione non è alle stelle è solo perché le persone non hanno né soldi da spendere, né il desiderio di comprare.
Peggio ancora, se in precedenza le persone speravano di poter essere in grado di trovare un lavoro con una ricerca piuttosto difficoltosa, oggi rinunciano del tutto. Con le macchine che hanno sostituito il lavoro umano, la gente sta perdendo la speranza di trovare un lavoro stabile.
Dove si trova la domanda autentica
Nonostante queste cupe previsioni, esiste un settore in cui la domanda è in crescita: la domanda per una connessione umana positiva. Soddisfare i bisogni materiali garantisce la nostra sopravvivenza fisica. Tuttavia, la nostra felicità dipende interamente dall’avere connessioni positive con gli altri. Il professore di Psicologia, Art Markman, ha concluso in un saggio pubblicato su Psychology Today, che “Le interazioni che abbiamo con le altre persone influenzano il nostro modo di percepire la vita”.
Tuttavia l’umanità si sta dirigendo nella direzione opposta. Stiamo diventando sempre più egocentrici e sfruttatori, o come pone la domanda il giornalista Zoe Williams: “Siamo circondati da un comportamento narcisistico: dalle celebrità in cerca di attenzione alla oversharing digitale, al boom degli interventi di chirurgia estetica. Quanto dovremmo essere preoccupati della nostra crescente ossessione per noi stessi?”
Invero, dovremmo essere molto preoccupati. L’ossessione per noi stessi ha sintomi molto peggiori della “ovesharing digitale”. Sotto la rigida censura della correttezza politica, l’America è diventata quasi un paese del terzo mondo, la cui minoranza della classe alta diventa di giorno in giorno sempre più ricca e la cui classe media scivola giù decili di reddito. Perché più di quaranta milioni di americani devono vivere con buoni alimentari di circa $120 al mese, mentre una selezionata manciata di persone può permettersi di spendere più del doppio per un singolo pasto in un ristorante alla moda? In realtà, perché qualcuno dovrebbe preoccuparsi dell’alimentazione dei propri figli e di se stesso quando metà di tutti i prodotti alimentari degli Stati Uniti viene gettato via? Anche se siete tra i pochi a credere ancora che i poveri sono pigri e incompetenti, probabilmente non sarete sorpresi quando si ribelleranno contro il sistema che ha negato loro la dignità umana.
L’equilibrio: un prerequisito per vivere bene
Esiste una buona ragione per cui le connessioni umane positive sono essenziali per la nostra vita comunitaria e per la nostra sopravvivenza fisica. Tutta la realtà scorre sull’interazione equilibrata tra due forze: quella positiva e quella negativa. Queste forze manifestano sia il dare che il ricevere, la connessione e la disconnessione. Esse si manifestano in tutti i fenomeni naturali, come ad esempio nell’inspirare e nell’espirare, nel giorno e nella notte, nell’estate e nell’inverno e in tutte le altre forme del positivo e negativo che costituiscono il nostro mondo. Senza un adeguato equilibrio tra loro, il nostro universo non sarebbe così com’è e la nostra esistenza non sarebbe possibile.
Forse la migliore descrizione che ho sentito finora sul meccanismo con cui la natura bilancia le forze positive e negative, ci arriva dal biologo evoluzionista, la Professoressa Elisabet Sahtouris. Nel novembre 2005 sono stato invitato ad intervenire ad una conferenza a Tokyo, dal titolo: “Creazione di una nuova civiltà”, organizzata dalla Fondazione Goi Peace. Tra i relatori vi era la Professoressa Sahtouris, la quale ha dato una descrizione concisa e precisa delle interazioni tra le forze che rendono possibile la vita. “Nel tuo corpo”, disse, “ogni molecola, ogni cellula, ogni organo e tutto il corpo nell’insieme, ha un interesse personale”. Questa è la forza negativa. Tuttavia, “Quando ogni livello… mostra il suo interesse personale, è costretto a negoziare con gli altri livelli. Questo è il segreto della natura. In ogni momento, questi negoziati nel vostro corpo guidano il sistema verso l’armonia”.
La descrizione della Professoressa Sahtouris vale per tutti i livelli della natura: inanimato, vegetale ed animato, ad eccezione dell’umano. Ciò di cui la gente si preoccupa è la forza negativa che si manifesta nell’egoismo, il quale è l’unico sovrano. La schiavitù, la coercizione di tutti i tipi, l’avidità e l’ingiustizia sociale sono tutti risultati della gestione della forza negativa, o “ossessione per noi stessi”, come menzionava Zoe Williams precedentemente.
Se non impareremo ad integrare la forza positiva nelle relazioni umane e quindi a trasformarle in connessioni positive, i nostri migliori tentativi di giustizia sociale sono destinati a fallire. Questo è ciò che ha trasformato la bella idea del liberalismo nella maledizione del neoliberismo. L’anziano Prof. Paul Verhaeghe, Psicoanalista, scrisse eloquentemente in un suo saggio “Il neoliberismo ha fatto uscire il peggio di noi”: “La libertà che sentiamo di avere in Occidente è la più grande menzogna di questi tempi”.
Per ristabilire l’equilibrio nella società umana e introdurre un po’ di buon senso nel nostro mondo dobbiamo trovare un modo per immettere la forza positiva, la qualità del dare, nei nostri rapporti umani.
Salutiamo la Nuova “Nuova Economia”
Dal momento che la natura non ci ha dotato della forza positiva, dobbiamo “produrla” da soli. In questo modo impareremo come opera la natura e saremo in grado di creare la maggior quantità di forza positiva di cui abbiamo bisogno.
Il “metodo di produzione” della forza positiva è molto simile al modo in cui la radio ci permette di ascoltare delle stazioni specifiche. Intorno a noi ci sono migliaia di onde a varie frequenze, ma la radio “miracolosamente” trasmette solo quella che scegliamo. Tuttavia non ci sono miracoli qui: è pura scienza. La radio trasmette le stazioni le cui lunghezze d’onda creano al loro interno. Per trovare una stazione radio è necessario creare la sua specifica lunghezza d’onda all’interno della radio. Quando si esegue la ricerca delle stazioni, la radio crea un flusso di frequenze che vanno alla ricerca di quella che corrisponde alla sua frequenza esterna. Quando trova una corrispondenza, la radio suona ciò che viene trasmesso sulla frequenza corrispondente esterna. Questo è ciò che noi definiamo “ricevere” una stazione.
La forza positiva esiste intorno a noi allo stesso modo, ma per poterne fruire abbiamo bisogno di sviluppare un “dispositivo” che possa riceverla e rivelarla. Proprio come la radio, abbiamo prima bisogno di creare la forza positiva e poi di scoprirla. Quando avremo “ricevuto” questa forza positiva, essa immetterà in noi lo stesso equilibrio e la stessa armonia che immette in tutta la natura. Proprio come le onde sonore create dalle onde radio, che se diffuse in una stanza colpiscono chiunque le ascolta, una volta che avremo creato la forza positiva l’equilibrio e l’armonia si diffonderanno in tutta la società. Anche se non percepiamo le onde radio, sentiamo il loro impatto nelle nostre orecchie. Allo stesso modo, anche se non percepiamo la forza positiva, sentiremo il suo impatto nelle nostre vite, non appena la riceveremo tramite le nostre “radio”.
Costruire i “ricevitori” della forza positiva
Per generare la forza positiva, c’è bisogno di persone che siano disposte a superare la loro alienazione e avversione per gli altri e che si uniscono. Re Salomone ha chiamato questa tecnica “L’odio provoca liti ma l’amore copre tutte le colpe” (Proverbi 10:12).
Quando i membri del Movimento Arvut (responsabilità reciproca), il quale nasce dal concetto di legame umano come descritto nella saggezza della Kabbalah, hanno deciso di testare nella pratica il principio di “unirsi al di sopra dell’antipatia”, hanno scoperto un metodo semplice di discussione chiamato Cerchi di Connessione, il quale opera con un certo fascino. Il cerchio di connessione è un modo di discussione nel quale tutti i partecipanti sono uguali, parlano solo a turno, non interrompono gli altri oratori, aggiungono alla conversazione e non confutano le idee degli altri partecipanti. Queste regole di discussione creano una tale connessione tra i partecipanti che questi diventano i ricevitori della la forza positiva che esiste intorno a noi.
Quando il movimento Arvut ha condotto questi Cerchi di Connessione con due popolazioni naturalmente ostili e collocandole nello stesso cerchio, i risultati hanno superato le aspettative di tutti. Di volta in volta, le persone hanno dimostrato che quando si siedono in cerchio come uguali e sono disposti ad unirsi al di sopra delle loro differenze, ostilità, barriere culturali e barriere linguistiche, tutto scompare. Come mostrano queste testimonianze (Audio in lingua ebraica, assicurati che l’opzione sottotitoli sia attiva) invece del sospetto e della diffidenza, i partecipanti son travolti dal calore e dal senso di appartenenza dopo appena una singola sessione.
La forza positiva creata nel cerchio nel clip, trasforma i sentimenti dei partecipanti. Li ha letteralmente invertiti dall’alienazione alla connessione. Se un tale strumento dovesse essere utilizzato negli Stati Uniti, sarebbe in grado di produrre sufficiente forza positiva per sanare ogni problema sociale in America e potrebbe servire da modello di equilibrio e di armonia sociale per il resto del mondo.
Captare risorse intatte
Nell’attuale società americana, milioni di persone potrebbero beneficiare immediatamente dai Cerchi di Connessione. I disoccupati e tutte le persone che hanno rinunciato a trovare un posto di lavoro sono i candidati perfetti per questi cerchi. Invece di rimanere inattivi, possono essere impiegati come “produttori della forza positiva” per gli stessi benefici che stanno comunque ricevendo. La trasformazione che sperimenterebbero non cambierebbe solo la loro vita, ma allevierebbe la pressione da parte dei servizi sociali già oberati di lavoro. I tassi di criminalità diminuirebbero in modo significativo e i conflitti interni diventerebbero meno frequenti. Alla fine, un tale piano costerebbe molto meno di quanto costa attualmente sostenere i disoccupati e allo stesso tempo otterremmo risultati di gran lunga migliori.
Ma è solo l’inizio. Nel suo sito di transizione, il presidente eletto Donald J. Trump scrive: “Per rendere l’America di nuovo grande per circa 70 milioni di studenti in età scolare, 20 milioni di studenti diplomati e 150 milioni di adulti che lavorano, l’Amministrazione Trump avanzerà politiche di sostegno, opportunità di imparare e guadagnare a livello statale e locale”. Se in questo piano politico la nuova amministrazione includesse anche 45 minuti di Cerchio di Connessione giornaliero, produrrebbe non solo dei lavoratori qualificati, ma anche degli esseri umani felici.
Quando le persone comprenderanno la loro natura e come lavorarci per beneficiare se stesse e le proprie comunità, il risultato sarà la nascita di una nuova società basata sulla Nuova Economia: l’economia della connessione. Questo disperderà lo spettro della disoccupazione permanente, stabilizzerà la società e placherà le tendenze ribelli al suo interno. In breve, questo farà di nuovo grande l’America.
Originariamente pubblicato su Unitingeurope.blogactiv.eu