La società sta arrivando ad un punto in cui la sua estrema polarizzazione deve portare ad un livello di organizzazione superiore.
Ciò che sta succedendo in America echeggia in tutto il mondo, e la mia speranza è quella che possiamo volgere lo sguardo oltre le bugie, le divisioni e le lotte di potere, per vedere l’inevitabile realtà: dobbiamo stabilire un nuovo ordine sostenibile che riunisca insieme i Liberali, i Conservatori e tutti gli altri, per rendere di nuovo veramente grande l’America.
Il Liberalismo non merita più di essere chiamato così. Il Pluralismo è stato il centrotavola della retorica liberale, ma la resistenza quotidiana ad un presidente legittimamente eletto non è affatto una vera espressione del Liberalismo, del Pluralismo o addirittura della democrazia.
Oggi i milioni di sostenitori di Trump sono ritenuti indegni di rispetto o tolleranza pluralista. Nello stesso modo in cui si sviluppano gli stereotipi razziali, sono stati svergognati sia dai social network che dai media tradizionali ed etichettati come creduloni di Trump, deplorevoli, razzisti, xenofobi, omofobi, e islamofobi, solo per citarne alcuni. La cosa interessante, tuttavia, è che tutto viene fatto in nome del “Pluralismo”.
Nelle università l’intolleranza liberale è stata una realtà per tanto tempo. Come ha confessato il giornalista Nicholas Kristof del New York Times: “Noi Progressisti crediamo nella diversità e vogliamo che le donne, i neri, i latino-americani, i gay e i musulmani stiano tutti seduti al nostro tavolo… basta che non siano conservatori”.
Allo stesso modo, le aule sono diventate casse di risonanza solo dell’eco liberale, perché il regime politicamente corretto fa tacere gli studenti che manifestano il loro appoggio a Trump. Gli studenti di Berkeley hanno imparato che se un oratore dell’ala destra volesse salire sul palco, dovrebbero bruciargli tutto e spaventarlo, con l’obiettivo di proteggere la libertà di parola, naturalmente.
I media, che apparentemente proclamano la loro imparzialità, sono diventati uno strumento ben orchestrato, sovvenzionato dai poteri politici e finanziari, e hanno perso ogni credibilità agli occhi della maggior parte degli americani. Il livello del tono “anti Trump” che i media tengono quotidianamente, è diventato talmente basso che ormai non sono più capaci di intavolare una discussione costruttiva sui problemi reali. Anche dopo le elezioni, sembra che i media si comportino come se fossero ancora in campagna elettorale, mentre continuano a sostenere che non prendono le parti di nessuno.
In nome della democrazia, gli artisti, i cantanti e le star di Hollywood si sono fatti promotori dell’appello di “far saltare in aria la Casa Bianca”, e a mettere in atto colpi di stato militari per liberarsi del nuovo presidente. Quelli fra loro che hanno osato tenere un approccio più moderato sono stati svergognati e minacciati di essere estromessi dall’élite.
È questo il pluralismo che tutti avevano in mente?
Stiamo assistendo alla dissoluzione dell’ideologia liberale che ha esagerato nell’esposizione delle proprie regole. La sinistra ha superato il suo picco ed è passata da progressista a regressiva. Quello che prima era il segno distintivo del pluralismo ora è la ricetta per l’autoritarismo.
Questo è il motivo per cui l’ascesa di Trump era inevitabile, così come il sorgere di ideologie di destra in tutto il mondo. Tuttavia, a differenza di molti decenni, nei quali l’umanità ha mantenuto l’equilibrio attraverso il passaggio di potere fra destra e sinistra, ora ci troviamo davanti ad uno scenario senza precedenti nella storia dell’umanità, in cui questo non può più avvenire.
Che cosa fa e come dovrebbe essere il vero Pluralismo?
Con la divisione politica che sta diventando più profonda del divario razziale, dobbiamo volgere il nostro sguardo più lontano per vedere dove stiamo andando: se continueremo su questa strada di estrema polarizzazione sociale, il nostro futuro sarà a malapena sostenibile.
Per evitare la catastrofe sociale, dovremo promuovere una nuova mentalità e stabilire un modello completamente nuovo di ordine socio politico, che possa accogliere punti di vista opposti per raggiungere la stabilità sociale, piuttosto che perpetrare e approfondire la divisione sociale.
In natura, questo è il fondamento di tutti gli organismi viventi. Che si tratti di positivo e negativo, del più e del meno, della contrazione e dell’espansione, di maschio e femmina, troverete sempre la coesistenza e l’interazione fra due forze opposte che stanno creando un più alto livello di ordine e prosperità.
L’evoluzione unisce gli opposti attraverso l’equilibrio dinamico. Più un organismo è evoluto, più contraddizioni può ospitare.
Il processo evolutivo è ciclico: passando dai livelli più profondi di conflitto e di individualismo ai livelli più elevati di equilibrio e cooperazione. La società sta arrivando ad un punto in cui la sua estrema polarizzazione deve portare ad un livello di organizzazione superiore. Non c’è via di scampo dall’imparare ad unirsi al di sopra della destra e della sinistra, senza eliminare gli opposti, ma fondendoli per creare una comprensione più elevata.
In tutto il mondo, i miei studenti dimostrano come i “Cerchi di connessione” possono portare le persone con punti di vista differenti, e anche coloro che sono impegnati nei conflitti attivi come gli Ebrei e gli Arabi, a raggiungere nuovi livelli di comprensione reciproca. Quando ciò accade, le nostre differenze si completano a vicenda. Come Baal HaSulam ha scritto nel suo saggio La Libertà:
“Ogni individuo deve mantenere l’integrità della propria eredità; le contraddizioni e le opposizioni fra di loro rimarranno per sempre, per garantire la critica e il progresso della saggezza, che è il principale vantaggio dell’umanità”.
Originariamente pubblicato su Unitingeurope.blogactiv.eu