Vi è ampia discussione sul fatto che il COVID-19 altro non sia se non una ribellione da parte della natura nei nostri confronti per come la stiamo trattando. Io con rispetto non sono d’accordo. Per come la vedo io, la natura non punisce, piuttosto si autoregola attraverso le sue leggi. La gravità, ad esempio, è una legge della natura. Se ci buttassimo dal tetto di un grande palazzo, moriremmo anche se durante il volo ci rallegrassimo per la bellezza del panorama e la brezza in faccia, credendo che la vita ci stia sorridendo. Ma, rispettando la legge di gravità, saremmo al sicuro solo rimanendo saldi sul tetto.
Per secoli l’umanità si è comportata come lo stolto sul tetto, pensando di essere quello che non è: il solo padrone del pianeta. Ci siamo inerpicati a quote troppo elevate ed ora stiamo precipitando. Nella caduta continuiamo a guardare verso le vette raggiunte e a ripeterci: “fin qui tutto alla grande”. Ma la nostra natura egoistica non è stata una buona guida, l’egoismo ha modificato la nostra percezione della realtà. Ora che ci avviciniamo al suolo resta solo una possibilità per frenare la caduta e scongiurare lo schianto: allinearci alla natura. Non ci rimane altro per impedire l’impatto con l’asfalto.
Castelli di sabbia
Nel giro di poche settimane, il coronavirus ha fermato la corsa del progresso. Turismo, trasporti, sport, divertimento, cultura, industria, scuola, socializzazione e addirittura lo stare insieme in preghiera sono stati sospesi. In pratica il virus ha messo le nostre vite in stand-by. Sono state mantenute le attività essenziali del settore alimentare e sanitario ma nemmeno queste abbiamo la certezza che permangano.
Nel frattempo, il COVID-19 ha rimesso in moto molti aspetti della natura che l’uomo aveva soppresso. L’aria in Cina è limpida e pulita come non mai da molti anni a questa parte, è possibile vedere i pesci nuotare nelle acque non più torbide della laguna di Venezia. La ruota del tempo per la natura ha iniziato a girare a ritroso. L’umanità non viene punita dalla natura, bensì semplicemente messa da parte per riportare armonia ed equilibrio in tutto il pianeta.
Il coronavirus ci sta inviando un messaggio: l’umanità, che ha creato il tanto idolatrato mondo civilizzato, è in disarmonia con il regno della natura, lo sta danneggiando e si è per di più rivelata dannosa per la stessa specie umana.
Il mondo in cui viviamo è il riflesso dell’interazione tra le sue parti. Mentre la natura prolifera grazie ad una collaborazione armoniosa, noi siamo costantemente spinti dall’ansia del potere e del controllo. Come bambini dispettosi che costruiscono castelli di sabbia, ognuno intento a costruire e proteggere il suo per poi distruggere quelli degli altri fino a quando l’alta marea non li cancella tutti, così possiamo ricominciare da capo.
Omeostasi e responsabilità condivisa
Quando la caccia ha portato all’ estinzione del lupo nel Parco di Yellowstone, l’intero ecosistema ne ha sofferto. Gli erbivori in sovrannumero hanno portato ad un impoverimento del patrimonio vegetale, i fiumi hanno esondato a causa della mancanza di adeguate aree vegetate lungo le sponde, la salute degli animali è peggiorata per l’assenza di selezione naturale. Non appena sono stati reintrodotti i lupi nel parco, sono ritornati equilibrio e salute.
La legge naturale che regola questo fenomeno si chiama “omeostasi” ed è definita come la tendenza all’ equilibrio tra elementi o gruppi di elementi, diversi ma interdipendenti, appartenenti ad un stesso organismo, popolazione o insieme.
Noi umani siamo sprovvisti dell’istinto che garantisce l’omeostasi al resto del mondo naturale. Dobbiamo prenderne coscienza e svilupparlo attraverso la nostra volontà. L’omeostasi umana non è una legge naturale che ci supporta ma una linea guida che rappresenterà la base della nostra società. Questa linea è la “mutua responsabilità.” Come l’omeostasi così la mutua responsabilità implica una tendenza all’ equilibrio tra elementi differenti ma interdipendenti. Per l’uomo si tratta di una tendenza razionale non innata.
Se riuscissimo a sviluppare la mutua responsabilità all’interno delle nostre società, assisteremmo ad una crescita continua e florida dell’umanità. In caso contrario sarà la natura a spingerci a comportarci in maniera più equilibrata, ad esempio attraverso il coronavirus.
La mutua responsabilità va sviluppata sia a livello materiale sia a livello mentale. Sul piano materiale, i Governi dovrebbero provvedere a sopperire ai bisogni primari della popolazione quali cibo, salute e abitazione. A livello mentale siamo chiamati a utilizzare sistemi di didattica on-line dove scienziati ed altri esperti potrebbero spiegare cosa si intenda per mutua responsabilità e perché questo tema sia così attuale.
L’obiettivo finale di questo programma educativo non è tanto quello di aiutare l’umanità a superare la pandemia, quanto piuttosto quello di cambiare il modello di vita, passando dall’essere concentrati sull’”io” al “noi” Il vecchio modello non regge più ed è il motivo per cui il coronavirus ha messo in stand-by la nostra civiltà. Ci viene data ora la possibilità di costruirne uno nuovo, basato sulla mutua responsabilità, tenendo ben presente che non dovremmo lasciare al domani quello che possiamo fare già oggi.
Originariamente pubblicato su Unitingeurope.blogactiv.eu