DR. MICHAEL LAITMAN PER CAMBIARE IL MONDO – CAMBIAMO L'UOMO

L’antisemita dentro

antisemita
A giudicare dalla furia antisemita del partito Laburista britannico, dal possibile riesame del sostegno ad Israele da parte della Germania, le probabilità che a gennaio 2017 la nuova amministrazione alla Casa Bianca possa favorire Israele sono addirittura inferiori a quelle attuali, e con il supporto incondizionato ad ogni iniziativa, finalizzata alla condanna di Israele da parte delle Nazioni Unite, dovremmo essere sordi e ciechi o rifiutarlo nel nostro intimo per non accorgerci che contro Israele e gli ebrei stia incombendo una catastrofe a breve termine.

Come dichiaro ormai da anni, molto potremmo fare, ma al momento “reagire” è un obiettivo troppo lento e lontano per poter invertire la direzione: se non muteremo strategia, nella nostra generazione ricomparirà inevitabilmente una Shoah.

Innanzitutto, per cambiare rotta, dobbiamo esaminare il motivo per cui siamo tanto odiati. Gli storici hanno attribuito all’antisemitismo innumerevoli ragioni: l’uccisione di Gesù Cristo, l’usura, le accuse di omicidio rituale, il progetto di conquista del mondo con i soldi degli ebrei, l’essere di razza inferiore . Ora che abbiamo uno stato ebraico, è sorta una nuova forma di odio per gli ebrei: l’antisemitismo politico in virtù del quale Israele viene accusato di tutto: diffusione dell’AIDS, traffico di organi, appoggio all’ISIS.

Politici, funzionari governativi e altre autorità danno libero sfogo ai loro veri, sordidi intenti, dissimulandoli sotto il falso pretesto dell’opposizione alla politica del governo di Israele. Non dobbiamo cadere nella trappola: questo è lo stesso vecchio odio per gli ebrei che ha afflitto per secoli le nazioni .

Ma se prima l’antisemitismo era un fenomeno locale o regionale, adesso è diventato un malessere a livello mondiale. Biasimare Israele adesso è così “trendy” che, anche se non si è sostenitori devoti dell’organizzazione terroristica palestinese Hamas, ci si sente spinti a diventarlo o per lo meno ci si volge a screditare i deboli tentativi di autodifesa di Israele.

Piaccia o no Israele viene giudicata con un metro diverso, più severo rispetto a quello applicato al resto del mondo. Se si considerano le atrocità che le nazioni si infliggono a vicenda allora le accuse di genocidio o di attuazione di un governo di apartheid verso i palestinesi rivolte ad Israele suonano piuttosto ridicole. Ma è questo ciò che la gente sente realmente perché non ci giudicano nella stessa maniera in cui giudicano tutti gli altri.

Per metterla in termini più semplici, l’umanità sente che gli Ebrei sono in debito di qualcosa. La gente non è in grado di definire quel qualcosa, ma sente che “c’è qualcosa di diverso riguardo agli ebrei”. E siccome non riescono ad individuare cosa dobbiamo al mondo, si accontentano di generalizzare accusandoci di tutto ciò che è sbagliato al mondo. Questa è la percezione inconscia che ha spinto il generale William “Jerry” Boykin ad affermare : “Gli ebrei sono la causa di tutti i problemi del mondo”, e che ha indotto il professore di studi coranici, Imad Hamato ad esprimere questa sua dichiarazione estremamente esaustiva: “Anche quando il pesce si dibatte nel mare, dietro ci sono gli ebrei”.

Una volta definito l’odio, si individua la cura.

L’antisemitismo non è sempre stato vivo. L’odio verso gli ebrei che definiamo antisemitismo è cominciato quando fu distrutto il Tempio, poiché degli ebrei massacrarono altri ebrei sprofondando nell’odio infondato. Fino ad allora avevamo combattuto solo per resistere come una nazione unita che si sforzava di vivere secondo l’insegnamento di Rabbi Akiva secondo il quale “Ama il prossimo tuo come te stesso” è l’essenza di tutta la nostra legge, collocando perciò sentimenti come l’unione e l’amore fraterno al di sopra di tutti gli altri.

Accettando questo principio incredibilmente altruista, ci siamo assunti anche la responsabilità di essere “Una luce per le nazioni” al fine di diffondere la fratellanza e l’unione, fino a quando “Ad essa fluiranno tutte le nazioni” (Isaia 2:2). Tuttavia, una volta precipitati nell’odio infondato, abbiamo perso la capacità di essere luce e le nazioni hanno cominciato a percepire che stavamo sprigionando tenebre. Questo è accaduto quando è cominciata la persecuzione degli ebrei come la conosciamo, e anche se nel tempo abbiamo imparato ad eccellere in tutto, dalla scienza alla cultura, alla finanza, le nazioni sentono ancora che stiamo diffondendo negatività.

Senza la connessione che abbiamo stabilito ai piedi del monte Sinai, quando ci siamo impegnati ad essere “Un solo uomo con un solo cuore”, non siamo in grado di essere luce per le nazioni e quindi le nazioni non vedono il perché dovremmo esistere come nazione distinta. A differenza di qualsiasi altra nazione, la nostra si è andata costituendo intorno ad un’idea, alla nozione altruistica che la vita debba essere governata dall’unione. I nostri antenati erano un insieme di etnie unite intorno all’idea secondo cui l’unione possiede una forza e la connessione che riuscirono a stabilire era di tipo speciale. All’interno di questa unione scoprirono la forza che li rese potenti e saggi: avevano trovato la forza alla base della realtà, la forza creativa che genera tutto ciò che esiste.

Questa connessione speciale era stata concepita come veicolo per la “luce” che gli ebrei dovevano trasmettere al mondo. Tuttavia, una volta separatici ed allontanatici dalla luce, siamo stati incapaci di svolgere il compito prestabilito.

Oggi il mondo ha bisogno più che mai di questa connessione speciale. Le nazioni stanno crollando dal punto di vista sociale, economico e morale, e nessuno sa come invertire la rotta dal momento che nessuno sa come fare arrivare l’unione nell’umanità. Gli aerei da combattimento di Stati Uniti e Russia stanno già volando a bassa quota ma, se dovesse succedere un grave incidente militare, non si accuserebbero a vicenda ma darebbero la colpa agli ebrei. Ci darebbero la colpa spinti dalla loro percezione istintiva secondo la quale dietro le loro battaglie, sconfitte e sofferenze ci siamo noi.

L’unico modo con cui possiamo invertire questa corrente contro di noi è quella di invertire l’ondata di egoismo che sta travolgendo il pianeta. Possiamo farlo, ma dobbiamo mettere da parte i nostri egoismi ed unirci. Il “gene” dell’unione è sopito in ognuno di noi, ma dobbiamo desiderare che si risvegli, come un seme in attesa di acqua che necessita del nostro desiderio di unione per poter germogliare. Non ne sentiremo l’esistenza fino a quando non faremo il primo passo, ma quando ciò accadrà, tornerà in vita in tutta la sua gloria.

Anche se siamo oggetto di odio, siamo anche coloro in grado di attutirlo. Il coraggio che ci serve non è quello di affrontare gli antisemiti ma quello di affrontare il nostro odio reciproco: è questo il nostro unico nemico.

Come essere umano che ha perso quasi tutta la famiglia a causa dell’odio verso gli ebrei, dico che dobbiamo essere coraggiosi e guardarci dentro. L’antisemitismo è dentro di noi. Siamo pieni di odio gli uni verso gli altri provocando quindi il disprezzo del mondo. Quando ci uniremo nel nostro modo speciale per diventare “Un solo uomo con un solo cuore”, diventeremo “Luce per le nazioni” e il mondo smetterà di incolparci di essere la causa di tutte le guerre.

Per ulteriori informazioni sul motivo per cui la gente odia gli ebrei, visitate per favore questa pagina: http://www.comeunfasciodicanne.it/perche-la-gente-odia-gli-ebrei/. Vi verrà spiegato tutto ciò che non è possibile spiegare in un solo articolo.

Originariamente pubblicato su Unitingeurope.blogactiv.eu

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