DR. MICHAEL LAITMAN PER CAMBIARE IL MONDO – CAMBIAMO L'UOMO

Cosa possono fare gli umani che le altre creature non possono fare

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Negli ultimi trent’anni, abbiamo visto come il mondo sia peggiorato. Il comunismo sovietico si è disintegrato, il sogno americano è sfumato, l’Unione Europea costituita solo nel 1993 sta già frantumandosi e il sistema economico che si basa sulla strategia finanziaria mondiale tramite l’International Monetary Fund (IMF), si è ormai rivelato come fondamentalmente difettoso.

L’Occidente è diventato così superficiale che manie quali il gioco dei Pokemon Go possono catturare in un battibaleno le menti e gli occhi di milioni di persone, al punto che queste diventano letteralmente ignare di tutto quello che le circonda. Sprofondando la testa negli schermi dei telefonini, calpestano serpenti velenosi, si fanno urtare dalle auto per aver attraversato incautamente un incrocio, schiantano le loro macchine contro i veicoli della polizia poiché giocano mentre guidano e addirittura volano giù dai precipizi.

La decadenza dell’occidente fa sì che la vitalità focosa dell’Islam radicale attragga milioni di giovani musulmani e non. Essi trovano allettante la sua natura violenta e non lo avvertono come un deterrente poiché fornisce loro una ragione per esistere; ragione che l’occidente non ha saputo creare in questi decenni. Durante il prossimo anno il fenomeno dell’Islam radicale continuerà a diffondersi occupando l’Egitto, la Turchia e quello che rimane dell’Europa, e si espanderà anche negli Stati Uniti. In breve, dobbiamo far riparare il mondo nel più vicino centro di riparazioni.

Tracciare la causa principale

Quando confrontiamo il guazzabuglio frenetico della società umana con la struttura della natura ordinata ed equilibrata, possiamo solo chiederci cos’è che ci fa essere così, noi, l’apice della creazione, come possiamo fare un tale pasticcio nel condurre le nostre vite. Nel tentativo di fare meglio eccelliamo invece nei fallimenti, tanto che stiamo rovinando tutto il nostro pianeta.

La questione è che mentre la natura si regge su due gambe, noi saltelliamo su una sola. La natura ha due gambe: dare e ricevere. Queste sono due forze che si bilanciano reciprocamente creando un’esistenza armoniosa. Quando il dare si equilibra al ricevere, ogni elemento riceve esattamente ciò di cui necessita dall’ambiente per la propria sopravvivenza e la sua esistenza contribuisce alla salute dell’ecosistema circostante. Per preservare l’equilibrio, la natura ha “installato” un meccanismo per cui ogni animale consuma solo quello di cui necessita per la propria sopravvivenza. Questo consumo equilibrato rende l’ambiente sostenibile.

L’umanità è l’unica eccezione all’equilibrio della natura. Sembra quasi che siamo nati disabili, privi della “gamba del dare”. Dal principio tutto quello che vogliamo è di più, di più e di più. Negli ultimi decenni questo aspetto degli esseri umani è stato sfruttato dal capitalismo fino all’esaurimento, al punto che oggi misuriamo la nostra felicità in base alla capacità di consumare. Abbiamo trasformato lo shopping in una forma di cultura e consideriamo l’eccessivo consumismo un termine di paragone per il successo economico.

In realtà è vero il contrario: il consumo eccessivo conduce al collasso economico, all’infelicità, all’ineguaglianza sociale e all’instabilità. Oggi che ci stiamo risvegliando dalla delusione del capitalismo, scopriamo di aver portato il mondo sull’orlo del collasso, un mondo senza la speranza di un futuro migliore per i nostri figli. Come siamo arrivati a questo punto?

Cosa possono fare gli umani (che le altre creature non possono fare)

Essendo nati con la sola gamba del ricevere, non possediamo una forza che controbilanci e che ci indichi quando fermarci. Peggio ancora, diversamente da ogni altro animale, il nostro desiderio di ricevere cresce in continuazione. I nostri saggi scrissero che se l’uomo possiede cento vuole duecento e se possiede duecento vuole quattrocento, al punto da morire senza aver ottenuto la metà di ciò che desiderava.

Allo stesso tempo siamo in continua evoluzione, proprio perché il nostro desiderio di ricevere è in continua crescita. Tuttavia per poter bilanciare la forza del ricevere ci manca ancora quella cruciale del dare. Siamo così immersi nel nutrire il nostro desiderio di ricevere che questo si è trasformato ormai in egoismo narcisistico. Dobbiamo cominciare a sviluppare l’altra gamba, la gamba del dare, in questo modo potremo camminare sicuri in avanti.

Questa capacità di sviluppo è una caratteristica prettamente umana proprio grazie al nostro crescente egoismo, e proprio perché il nostro egoismo è in costante aumento, non siamo in grado di bilanciarlo con la forza del dare. Così dobbiamo costruire da soli ciò che la natura non ci ha fornito, altrimenti questa macchina dell’ego, che siamo noi, ci annienterà tramite una guerra mondiale o tramite una serie di disastri “naturali” creati dall’umanità; disastri che stanno già accadendo e che distruggono l’equilibrio ecologico.

Chi possiede la soluzione?

Il Re Salomone disse che “L’odio provoca litigi, ma l’amore copre tutte le colpe” (Proverbi, 10:12). In passato noi Ebrei avevamo trovato il modo per bilanciare il nostro egoismo con la gamba del dare. Abramo insegnò questo metodo ai suoi studenti e a suo figlio, il quale continuò a svilupparlo fino alla nascita di una nazione che operava sotto il motto di “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Perfezionarono il metodo attraverso i conflitti tra i loro ego, e lo adattarono per affrontare tutte le sfide che appunto i loro ego presentavano mano a mano. Purtroppo duemila anni fa soccomberono ai loro ego, dimenticando il metodo che copriva i litigi con l’amore.

Tuttora noi Ebrei ci portiamo dentro il ricordo del nostro passato di connessione. In ciascuno di noi giace la consapevolezza radicata che la connessione è la via per il successo. In questi giorni, durante i quali il mondo scopre che siamo tutti collegati, si sta cercando un modo per poter trarne un beneficio. Tutti comprendono di non poter sopravvivere zoppicando sulla gamba del ricevere; per poter camminare sicuri in avanti dobbiamo aggiungere la gamba del dare, però nessuno sa come farlo.

La saggezza del bilanciare il ricevere con il dare, ovvero, del coprire l’ego con l’amore, fu donata solo agli Ebrei come un giacimento da passare alle nazioni. Questa saggezza è la “luce” per le nazioni che siamo destinati ad essere. Più a lungo neghiamo al mondo questo equilibrio, più a lungo lo manterremo nel buio, e la sua rabbia si scatenerà contro di noi.

Non possiamo ingannarci col pensare che la rabbia del mondo contro lo Stato d’Israele sia dovuta alla sua politica verso i palestinesi. Questo è solo un pretesto generico per sfogare la rabbia delle nazioni contro Israele. Come cita la Professoressa Leila Beckwith nel The Observer: “Invece di boicottare Israele, gli antisionisti adesso stanno boicottando gli studenti ebrei”.

Più il nostro mondo diventa collegato, più abbiamo bisogno di trovare un modo per bilanciare il nostro egoismo. Tutti i problemi che abbiamo riportato all’inizio di questo articolo nascono dal nostro ego, dall’odio reciproco, e proprio per questo tutti i problemi saranno risolti se saremo in grado di imparare a coprirlo, o almeno a bilanciarlo, con l’amore per gli altri.

Oggi noi Ebrei dobbiamo risvegliare il ricordo del nostro passato di connessione e diventare un esempio di unione. Non dobbiamo insegnare o predicare l’unione, ma semplicemente praticarla al di sopra del nostro odio reciproco. Le altre persone ci osserveranno e ci copieranno.

Le enormi capacità che abbiamo sviluppato attraverso il nostro crescente egoismo, ci porteranno beneficio solo se le useremo a favore dell’umanità, e per fare questo abbiamo bisogno di imparare a prenderci cura l’uno dell’altro. Oggigiorno il mondo non ci apprezza per le scoperte scientifiche ma ha bisogno che forniamo loro un nuovo livello di vita, corretto, connesso, unito, all’insegna dell’amore. Continuiamo a domandarci perché il mondo ci odia, ma dobbiamo sapere che lo fa solo perché noi ci odiamo l’un l’altro.

Originariamente pubblicato su Unitingeurope.blogactiv.eu

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